lunedì 10 settembre 2012

Charlotte Rampling, uno sguardo sull'ambiguità


E' stata la risposta anglosassone allo sguardo yankee di Laureen Bacall.
Charlotte Rampling, figlia di un colonnello dell'esercito inglese, divenuto poi uno dei comandanti della NATO, e di una pittrice ha ammaliato uomini e donne con i suoi occhi dal colore indefinito, talvolta grigi, altre volte azzurri fino a declinare in un verde acqua marina.
Se per Fellini i critici coniarono l'aggettivo felliniano, per Charlotte, il critico inglese Barry Norman creò il verbo "to rample" per indicare la capacità dell'attrice di ipnotizzare gli uomini con uno sguardo che era al tempo stesso magnetico, ambiguo ed erotico.


E' stata la ragazza simbolo della Swinging London nel film destinato a divenire il manifesto di un'epoca: The Knack..and How to get it di Richard Lester, vincitore della palma d'oro al Festival di Cannes.
Sensuale e disnibita, Charlotte arriva alla corte di Luchino Visconti che le affida il ruolo di Elisabeth Thallman nel film capolavoro "La caduta degli Dei".
Nonostante il personaggio che deve interpretare abbia il doppio dei suoi anni, Charlotte regge bene la scena e si impone come ottima interprete, ma sarà la regista Liliana Cavani che la trasformerà in una  moderna Salomè, in uno dei film italiani più scandalosi per la storia del cinema: Il portiere di notte, a creare il mito dell'attrice dagli occhi di ghiaccio e dalle pericolose conseguenze.


Nell'immaginario collettivo Charlotte rimane Lucia che sfugge allo sterminio nazista perchè intreccia con un ufficiale tedesco una relazione a forti tinte sadomasochiste.

La scena che la consegna alla storia è quella dove canta "Wenn Ich Mir Was Wunschen Durfte" a seno nudo, con la divisa nazista, guanti lunghi e il cappello delle SS munito di mascherina di carnevale.
Il personaggio di Lucia diventerà il prototipo di tutte le mistress e dominatrici varie, da ultima la catwoman de Il cavaliere oscuro.
Charlotte Rampling, come Laureen Bacall fece anni prima, è riuscita a fare della glacialità e del suo sguardo conturbante l'arma del suo straordinario fascino.
Charlotte non è quella che io definirei un'attrice solare e fisica, ma piuttosto una donna enigmatica che ha intelligentemente basato la sua carriera sul fascino piuttosto che sulla sola bellezza.

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