Rete da pesca, trabocco, Abruzzo - Foto di Monica Gatti |
Il nostro campo base è stata la cittadina di Vasto dove abbiamo alloggiato per tre notti al B&B La Collina.
Posto discreto, camere pulite dotate di televisore ma non di aria condizionata. Il punto forte di questo B&B è la colazione: i biscotti e le marmellate tutto preparato in casa!
Lo consiglio per chi vuole fare solo una piccola sosta e soprattutto per chi sa effettivamente cosa significa vivere in campagna, qui si sentiva il gallo cantare e nelle recensioni ho letto di chi se ne è lamentato....non so che cosa queste persone desiderino veramente ma se vai in un b&b che è parte di una tenuta agricola mi sembra più che normale sentire il cane abbaiare, il gallo cantare e tutti i rumori che sono tipici della vita di campagna, perciò se siete troppo cittadini meglio astenersi da certi posti.
Ingresso della Lecceta di Torino di Sangro, Abruzzo - foto di Monica Gatti |
Dopo una giornata dedicata tutta al relax in spiaggia, gli altri due giorni li abbiamo dedicati ad esplorare nuovamente i dintorni.
Ci siamo quindi diretti alla Lecceta di Torino di Sangro, una riserva naturale regionale dove vive e si riproduce la più ampia popolazione di testuggini terrestri.
Lecceta di Torino di Sangro, Abruzzo - Foto di Monica Gatti |
Munitevi anche qui di scarpe da tekking o comunque almeno di scarpe da ginnastica.
I percorsi che possono essere seguiti sono tre: uno per le mountain bike, il percorso Natura adatto a tutti, e quindi specifico per chi ha anche i bimbi, e il percorso escursionistico per i più allenati.
Noi volevamo rimanere polleggiati e quindi abbiamo fatto il percorso natura.
All'ingresso della riserva c'è un'attrezzata area pic-nic, con una fontana da cui sgorga acqua potabile e un piccolo bar.
Trabocco Punta Tufano, Abruzzo - Foto di Monica Gatti |
Verso mezzogiorno ci siamo diretti alla costa dei trabocchi, per pranzare al Trabocco Punta Tufano.
I trabocchi sono edifici che venivano e vengono tutt'ora usati per la pesca.
I primi trabocchi vennero costruiti verso la fine del Settecento, una sinuosa passerella conduce dalla scogliera alla piattaforna, centro vitale del trabocco, da cui si protendono 4 imponenti pennoni che hanno il compito di reggere la grande rete quadra, usata dai contadini - pescatori.
Costa dei trabocchi, Abruzzo - foto di Monica Gatti |
Alcuni di questi trabocchi sono stati trasformati anche in piccoli ristoranti.
Trabocco di Punta Tufano, Abruzzo - Foto di Monica Gatti |
Siccome si tratta di strutture piccole, i posti non sono molti, quindi consiglio vivamente di prenotare il vostro pranzo, oppure la cena.
Il trabocco che abbiamo provato noi, quello di Punta Tufano (Rocca San Giovanni) è ottimo. Il menù comprende tre antipasti, un primo, un secondo, frutta, dolce, caffè, acqua e bottiglia di vino compresi nel prezzo più che onesto di 35 Euro.
Punta Tufano inoltre è uno dei pochi trabocchi didattici, cioè il suo proprietario lavora anche con scolaresche e spiega con passione la vita dei pescatori e l'arte della pesca.
Abbazia di San Giovanni in Venere, Abruzzo - Foto di Monica Gatti |
Una volta terminato il pranzo, vale la pena dirigersi verso l'Abbazia benedettina di San Giovanni in Venere.
Veduta della costa dalla collina dell'Abbazia di San Giovanni in Venere - foto di Monica Gatti |
L'abbazia si trova su una collina che domina la costa, contornata di ulivi, querce e pini.
Veduta dall'Abbazia di San Giovanni in Venere, Abruzo - Foto di Monica Gatti |
Dal suo belvedere si può ammirare uno dei più bei panorami di tutta la costa.
Ma il più bel tramonto è quello che si ammira nella riserva naturale di Punta Aderci.
Tramonto sulla spiaggia di Punta Aderci, Abruzzo - Foto di Monica Gatti |
Con il calare della sera diventa quasi un luogo magico, con il suo solitario trabocco a ricordo di tempi passati.
Trabocco di Punta Aderci, Abruzzo - Foto di Monica Gatti |
Trabocco di Punta Aderci, Abruzzo - Foto di Monica Gatti |
Abruzzo - prima parte
Ah....ultimi consigli di viaggio e piccole curiosità.
Viaggiando in Abruzzo vi potrà capitare di vedere molti scheletri di case o condomini, molte case iniziate e non completate; incuriosita da questo ho chiesto alla gente del luogo che mi ha spiegato che i casi che si possono verificare sono tre: gli abruzzesi hanno il culto della casa di proprietà e quindi appena hanno un pò di soldi decidono di iniziare a costruire, quando i soldi finiscono i lavori vengono interrotti, in attesa che il proprietario riesca a raggranellare nel tempo qualche altro soldo per cercare di portare a compimento la casa...in questo modo ci sono case che non sono mai state finite o che per essere costruite ci hanno impiego quasi venti anni.
Il secondo caso riguarda invee le costruzioni abusive, capita spesso che vengano iniziati i lavori dove non è possibile edificare, quindi quando tutto questo viene scoperto ecco che i lavori giustamente si interrompono....solo che quanto costruito abusivamente non viene poi distrutto e rimane ad imbruttire il paesaggio.
Il terzo caso riguarda soprattutto gli scheletri di condomini, qui le società sono riuscite ad avere dei finanziamenti che non sono stati sufficienti a portare a termine i lavori.
Infine un consiglio spassionato attenzione alle strade, purtroppo la manutenzione che viene fatta non è molta e quindi sono comuni strade con buche, tratti non asfaltati, tratti parzialmente franati oppure vere e proprie strade dissestate, comunque tutto superabile.
Ah....ultimi consigli di viaggio e piccole curiosità.
Viaggiando in Abruzzo vi potrà capitare di vedere molti scheletri di case o condomini, molte case iniziate e non completate; incuriosita da questo ho chiesto alla gente del luogo che mi ha spiegato che i casi che si possono verificare sono tre: gli abruzzesi hanno il culto della casa di proprietà e quindi appena hanno un pò di soldi decidono di iniziare a costruire, quando i soldi finiscono i lavori vengono interrotti, in attesa che il proprietario riesca a raggranellare nel tempo qualche altro soldo per cercare di portare a compimento la casa...in questo modo ci sono case che non sono mai state finite o che per essere costruite ci hanno impiego quasi venti anni.
Il secondo caso riguarda invee le costruzioni abusive, capita spesso che vengano iniziati i lavori dove non è possibile edificare, quindi quando tutto questo viene scoperto ecco che i lavori giustamente si interrompono....solo che quanto costruito abusivamente non viene poi distrutto e rimane ad imbruttire il paesaggio.
Il terzo caso riguarda soprattutto gli scheletri di condomini, qui le società sono riuscite ad avere dei finanziamenti che non sono stati sufficienti a portare a termine i lavori.
Infine un consiglio spassionato attenzione alle strade, purtroppo la manutenzione che viene fatta non è molta e quindi sono comuni strade con buche, tratti non asfaltati, tratti parzialmente franati oppure vere e proprie strade dissestate, comunque tutto superabile.
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