Monica Volpato in azione |
Questa settimana mi sono divertita ad intervistare una ragazza che ha avuto il coraggio di inseguire la sua passione e piano piano si sta costruendo una carriera in un mondo, quello dei make up artist, che richiede grande professionalità, disponibilità a viaggiare, e capacità di entrare in sintonia con il tuo cliente.
Monica Volpato è stata molto disponibile e mi ha raccontato come è nata la sua carriera, le piccole strategie adottate per farsi conoscere e quali sono i prodotti che ogni ragazza dovrebbe avere nel suo piccolo beauty.
Ciao Monica, raccontami quando è
nata la tua passione per il trucco
Sono laureata in Scienze della
Formazione ma ho sempre sentito forte dentro di me l’esigenza di esprimermi con
il colore, anche se non riuscivo a capire bene come fare, in quanto non avevo
mai fatto un percorso di studi artistici; successivamente mi è capitato di
lavorare per quattro anni con i non vedenti e questo mi ha aiutato a
comprendere che anche loro hanno un senso estetico uguale a chi ci vede in quanto
siamo tutti immersi in un mondo visivo, e quindi mi capitava spesso quando ero
in aula con loro, durante i corsi di formazione, di aiutare le ragazze a
ritoccarsi il trucco, e da lì diciamo che è nata la mia passione.
Quali studi hai compiuto per diventare una make up artist?
Mi sono diplomata alla Art and
Make up School di Bologna e poi ho fatto anche un corso di acconciature, però è
un lavoro che si impara sul campo: la scuola ti dà una buona base ma dopo è con
la pratica costante che impari.
Quali materie si insegnano?
Alla scuola di trucco abbiamo
spaziato: abbiamo avuto la possibilità di studiare i vari tipi di maquillage:
dal trucco correttivo a quello cinematografico, dal maquillage teatrale, al
trucco televisivo, passando anche per le varie epoche storiche, in più abbiamo
anche seguito delle lezioni di acconciatura e fatto dei piccoli stage sui set
fotografici e dei lavori per la televisione, ad esempio per lo Zecchino d’oro.
Quali sono le differenze tra trucco teatrale, cinematografico e di
moda?
Il trucco teatrale è molto più
pittorico ed incisivo in quanto deve essere un trucco che si deve vedere anche
ad una certa distanza, il trucco cinematografico deve essere invece il più
reale e naturale possibile, il trucco fotografico e di moda deve avere zone
ombra ben definite, quello televisivo è invece un po’ un misto tra il
fotografico ed il correttivo.
Quale è secondo te il trucco che richiede il maggior numero di ore di
pratica e l’avere acquisito già una buona tecnica?
Probabilmente il trucco correttivo,
soprattutto quello da sposa, nel teatro ad esempio possono bastare cinque
colori per fare già un buon make up, mentre nel trucco correttivo devi tenere
conto del tipo di pelle, delle varie tipologie di viso e occhi.
Per un truccatore esiste una parte del volto più difficile da truccare?
Diciamo che dipende molto dalla
morfologia della persona che devi truccare, ad esempio ti può capitare di
truccare una persona che ha delle labbra molto sottili e che sarebbe bene fare
sembrare leggermente più grandi, oppure ti può capitare una persona che ha
delle rughe attorno agli occhi molto marcate; sostanzialmente non esiste per me
una parte del volto più difficoltosa da truccare, in generale dipende dal tipo
di volto che si trova sotto il mio pennello.
Come ti tieni aggiornata?
Più che altro cerco di informarmi
molto leggendo dei blog dedicati alle novità in campo cosmetico, ma devo
ammettere che la cosa che funziona maggiormente consiste nel chiedere consiglio
a coloro che lavorano nel settore da più tempo, quindi chiedere a colleghi già
affermati.
I colleghi già affermati sono quindi propensi a condividere con te
quello che hanno imparato in anni di esperienza, i loro segreti? Non hai
trovato alcuna resistenza?
Per mia esperienza personale devo
dire che con alcune persone si è instaurato un buon rapporto e c’è realmente
una buona condivisione, ovviamente dipende molto da persona a persona.
Truccare secondo te è più arte oppure più tecnica?
Creatività mista a tecnica, per
quanto mi riguarda io vado molto ad intuito, quindi uso le tecniche che ho
imparato ma poi mi faccio più ispirare dal mio intuito.
Quindi quanto conta in questo lavoro la creatività e la fantasia e
quanto l’avere acquisito già una buona tecnica?
Pongo entrambe sullo stesso
piano.
Trucco eseguito da Monica Volpato |
Come hai iniziato a muovere i primi passi come professionista?
Quando ho iniziato a frequentare la Art and Make up School di
Bologna io facevo un altro lavoro, lavoravo con i disabili, quindi facevo il
lavoro per il quale avevo studiato e poi correvo a frequentare le lezioni di
trucco, poi una volta diplomata visto il periodo economico e soprattutto le mie
esigenze personali ho dovuto prendere una decisione ed incanalare le mie
energie solo in un settore e ho optato per la professione di make up artist,
anche se agli inizi avevo un po’ di paura nell’avere preso questa decisione che
assecondava una passione nata tardivamente in età adulta. Rompere il ghiaccio è
stata dura, forse perché fino ad allora ero abituata ad avere dietro le mie
insegnanti.
I miei primi lavori sono stati con
dei fotografi, facendo dei TF che sono dei Test Free, vale a dire delle foto
fatte gratuitamente dove dalla modella al fotografo, dall’acconciatore al
truccatore, tutti prestano gratuitamente la loro opera, in questo modo si
creano contatti ma soprattutto hai le foto dei tuoi primi lavori e con quelle
inizi a formare il tuo book professionale. Poi ho fatto i biglietti da visita,
ho iniziato anche a promuovermi sui social network e piano piano mi sono fatta
il mio giro, quindi adesso ho persone che mi conoscono e apprezzano ed hanno
fiducia in me.
Con chi collabori?
Principalmente collaboro con case
cosmetiche e con fotografi.
E’ un ambiente molto competitivo?
Parecchio, si gareggia un po’ per
chi ha i prodotti migliori, la mano migliore, ma questo poi avviene in tutti in
campi.
Quali sono a tuo avviso le caratteristiche che un buon truccatore deve
avere per farsi apprezzare e farsi un nome nell’ambiente?
Deve essere responsabile e
affidabile. E’ molto importante come ti poni, se risulti serio, in pratica più
che l’effetto finale del trucco conta se trasmetti un’immagine professionale.
Essendo un lavoro che viene considerato “artistico”, molti nell’ambiente si
comportano da “artisti”, in questo caso io ho notato che le persone apprezzano
di più la correttezza, la responsabilità, l’igiene e la tua attitudine di
saperti relazionare con le persone. Io cerco sempre di garantire la massima
correttezza, se ad esempio non sono convinta fino in fondo di un lavoro
preferisco rifiutare.
Dal punto di vista del marketing e della comunicazione quale è stata la
tua strategia di autopromozione?
Passaparola, Social Network in
particolare Facebook e poi le conoscenze che mi ero fatta.
Quindi nel tuo lavoro quanto conta il passaparola?
Moltissimo, è soprattutto con quello
che si lavora, poi per me vengono anche le piccole attività promozionali come
mi è capitato di fare recentemente con La Bioprofumeria di
Bologna: degli incontri dove trucco le clienti e dove ho la possibilità di
lasciare il mio biglietto da visita.
Che ruolo giocano i Social
Network nel tuo lavoro, per esempio ci sono make up artist come Clio Zanmatteo
che sono diventate famose grazie a youtube
Per le nuove generazioni sono un
canale importante. Io uso tantissimo Facebook, ho la mia pagina ed il mio profilo.
Facebook mi offre un contatto immediato.
Pensi che i Social Network possano svalutare in qualche modo la
professione? Ad esempio so che ci sono pareri contrari, ci sono dei make up
artist che guardano un po’ dall’alto in basso chi utilizza questi canali
promozionali
Dipende, questo atteggiamento è
comune un po’ in tutte le professioni, ci sono i sostenitori e i detrattori, i
social sono entrati in maniera dirompente oltre che nelle nostre vite anche
nelle nostre professioni, per me che sono della nuova guardia è un normale
strumento di lavoro. Magari Facebook non è considerato il social più
professionale, ma io lo trovo immediato, poi uso anche Tumblr, ma Tumblr è più
un blog, una sorta di manifesto, di sito dove io dico al mondo “Ecco questi
sono i miei lavori”.
Make up realizzato da Monica Volpato |
Trucco, maschera per nascondere la nostra anima, per camuffare le
nostre debolezze oppure strumento per fare emergere la nostra personalità?
Dipende da come lo usi, per
quanto riguarda la vita quotidiana può essere una maschera se usato male, come
tutte le cose. In molti ambienti oltre ad un determinato dress code esiste
anche un make up code quindi è bene che la donna si trucchi, che corregga le
discromie del viso, che metta un gloss leggero. Il trucco del suo viso
trasmette la cura ed il rispetto che ha verso se stessa e verso gli altri, di
conseguenza trasmette anche il potere che ha quella donna: “Io ho potere perché
mi curo”. Non truccarsi in alcuni
ambienti può quindi non essere bene.
Per me il trucco non deve essere
una maschera, anche nelle occasioni più importanti deve essere qualcosa che si
abbraccia bene alla persona che lo porta.
Nel tuo lavoro incontri più
persone sicure o insicure?
Viviamo in un mondo di insicuri.
Quando ti trovi di fronte un
volto da truccare, indipendentemente dalla sua bellezza, dalla sua perfezione,
che cosa provi?
Il mio obiettivo è fare emergere
la vera bellezza della persona, regalarle armonia, in modo tale da rivelare la
sua bellezza.
Che rapporto si instaura tra
truccatore e cliente?
Io cerco di condurre per mano la
mia cliente alla scoperta della sua vera autenticità, io le tendo la mano e
l’accompagno non semplicemente truccandola ma dandole anche dei consigli di
self make up.
È più semplice truccare una
modella, un’attrice o le persone comuni che vengono alle tue sedute di trucco?
Preferisco le persone comuni
perché sono quasi delle tavole bianche, le modelle e le attrici passano di
truccatore in truccatore, e soprattutto la modella ha l’attitudine dovuta alla
professione che svolge di mettersi a disposizione del truccatore: è come se
dicesse “io sono qui per svolgere questo lavoro, preparami, fai di me quello
che vuoi”. Questo è il suo ruolo ovviamente, ma io trovo che in questo modo in
qualche modo la sua bellezza sfiorisca, che diventi come un oggetto inanimato.
Le persone comuni sono come delle pagine bianche in quanto la maggior parte
delle donne non sa come è fatto realmente il viso, quali sono i suoi punti di
forza, non sa quali possono essere i prodotti migliori, quale trucco la
valorizzerà di più, e qui diciamo esplode tutta la mia sensibilità
nell’accompagnare queste donne alla scoperta della loro bellezza.
Che cosa ti richiedono
maggiormente le clienti?
La copertura delle occhiaie
Un difetto per te è da
mimetizzare oppure in qualche caso da esaltare?
Alcune cose è meglio coprirle,
come le discromie della pelle, poi dipende dalla personalità della cliente.
Trucco leggero per il giorno, più
audace la sera, concordi con questa regola non scritta?
In parte accetto questa regola,
ma dipende da come è fatta la persona e dal suo carattere, se ha un carattere
forte allora può stare bene anche con trucco più audace durante il giorno, ma
mai pesante, mai qualcosa che scada nel volgare o stoni.
I tuoi prodotti top, quelli che
devi avere assolutamente on te in quanto veramente ottimi in base alle
prestazioni
Mmm, ok vado con l’elenco: Touché
Eclat di YVL correttore illuminante; la cipria fissante della Ben-nye, e i
correttori per le occhiaie Prolong Wear di Mac e i fondotinta di Lancome, per
quanto riguarda il mascara è difficile consigliare perché è l’oggetto in
assoluto più personale che esista, e quello che va bene a me a te potrebbe non
avere lo stesso effetto
In questo ultimo periodo vanno
molto i cosmetici bio come li trovi?
Hanno leggermente meno resa non
avendo i siliconi, io li compro alla Bioprofumeria in via San Vitale o da Iacai
Bellezza che si trova in via Santo Stefano. Sul lungo periodo hanno dei
vantaggi, in quanto non hanno allergeni e procurano meno punti neri, sono
ottimi per il trucco da giorno e se non hai particolari discromie da coprire.
Qualche marca di trucchi bio da
consigliare?
Benecos la più economica ma
veramente buona, l’italiana Neve Cosmetics che ha le palette arcobaleno
bellissime e la Color Caramel, molto buona a livello professionale anche se
leggermente più cara.
Che rapporto hai tu con il
trucco?
Non mi trucco pesante, ma non
riesco ad uscire senza, come minimo devo coprire le occhiaie, mettere un
fondotinta di base e un pò di mascara, poi su di me magari preferisco non
truccare tanto gli occhi e mettere un rossetto più deciso.
Per te che cos’è il trucco?
Un modo per fare emergere la
personalità del cliente ma anche una parte di me stessa.
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