domenica 28 aprile 2019

In viaggio con Bruno d'Arcevia - Il paradiso del Re, il Castello di San Pietro in Musio



Il paradiso del Re, il Castello di San Pietro in Musio 


Castello di San Pietro in Musio - Arcevia 
Quando ero una bambina ho spesso fantasticato di essere una principessa e ora che avendo già superato abbondantemente i quaranta, ho oltrepassato quella che Barbey D'Aurevilly chiama la "linea fatale", quella linea che, una volta superata non si riattraversa più sui mari della vita, mi sono divertita a diventare per una notte la Castellana di un castello vero, piccolo, piccolo disperso tra le dolci colline marchigiane.

Si tratta di uno dei nove avamposti di Arcevia, uno dei borghi più caratteristici delle marche: il Castello di San Pietro in Musio.

Il Castello risale al Duecento e conserva ancora parte della cinta muraria ed edifici in pietra.
In epoca medioevale rappresentava un importante punto strategico ed apparteneva a Roccacontrada. I suoi abitanti erano delle teste assai calde, tant'è che si ribellarono spesso ma senza successo.

Particolare del Castello di San Pietro in Musio - Arcevia
Ad abitare all'interno della cinta muraria sono rimaste solo tre famiglie italiane, le due case più belle sono invece il buon ritiro estivo di alcune famiglie tedesche.

L'ingresso de "La dimora del Re" - Castello di San Pietro in Musio, Arcevia

L'edificio più grande appartiene invece al gestore del ristorante agriturismo Piccolo Ranch il quale ha deciso di creare una locanda ispirata al mondo delle dame e dei cavalieri: il Paradiso del Re.

Otto stanze, ognuna con un proprio tema: la stanza dei cavalieri, la stanza dei sogni, la stanza rosa, la stanza degli artisti, la stanza degli specchi, la stanza dei sovrani, la stanza imperiale, la stanza dei desideri.

La Stanza degli Specchi- La dimora del Re
La stanza che ci è stata assegnata era la stanza degli specchi.

La  stanza degli specchi - La dimora del Re
Per il check in occorre andare al Piccolo Ranch che si trova a meno di 500 metri dal castello, il proprietario, il Sig. Angelo, è simpatico e alla mano e ci ha accolti offrendoci un bel bicchiere di visciola, tipico vino liquoroso del posto.

La colazione abbondante e con dolci fatti in casa viene servita sempre al Piccolo Ranch.


Dal castello la vostra vista può spaziare sulle colline dalle quali vedere un altro castello, quello di Loretello e sulle poche case fuori le mura; una decina di famiglie italiane quelle che abitano in pianta stabile la frazione, parroco compreso, mentre le case in ristrutturazione sono state acquistate da olandesi.

Nella frazione di San Pietro in Musio non vi sono servizi, l'unico luogo di incontro è il Piccolo Ranch e la chiesa. La maggior parte dei giovani se ne sono andati per mancanza di lavoro e così sono rimasti solo gli anziani a cui si aggiungono d'estate i turisti olandesi che innamoratisi di questo luogo hanno acquistato casa e vi ritornano con famigliari ed amici.

Parlando con le persone del posto tutte mi hanno detto la stessa cosa: "quello che non manca mai qui è il silenzio".

A chi consiglio questo posto? A chi vuole disintossicarsi dalla città, a chi vuole essere per una notte una principessa, a chi è un instancabile viaggiatore e qui può trovare un ottima base che per spaziare in lungo e in largo per le marche.

Il primo itinerario che vi consiglio avendo come base San Pietro in Musio l'ho fatto alcuni anni fa, nel 2016, vale a dire la città di Pergola che ha un piccolo museo che contiene gli spettacolari bronzi dorati di epoca imperiale romana, e poi Frontone ed il monastero di Fonteavellana.

Il secondo itinerario che ho invece fatto quest'anno ci ha portato ad Arcevia e Ostra Vetere e ve ne parlerò nel prossimo post.




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