lunedì 9 luglio 2012

Lady Almina e la maledazione di Tutankhamon


Lady Almina

La serie televisiva Downton Abbey dopo avere conquistato i sudditi di sua maestà britannica Elisabetta II, e avere spopolato anche nelle "ex colonie", ovvero gli Stati Uniti, con minore eco, è giunta in Italia, dove è stata trasmessa da Retequattro.

La serie è ambientata a Downton Abbey, un bellissimo castello dello Yorkshire di proprietà del conte e della contessa di Grantham e segue la vita dei suoi aristocratici proprietari e dei loro dipendenti all'inizio del regno di Giorgio V. La prima serie si estende nei due anni precedenti alla Grande Guerra, la seconda serie comprende gli anni che vanno dal 1916 al 1918. Confermata la messa in produzione della terza serie, per la gioia di tutti i fan.



La tenuta di Highclare Castle

Nella realtà, la location di Downton Abbey è Highclare Castle nello Hampshire, di proprietà di Lord e Lady Carnarvon.
Il castello, che sorge sul sito di un precedente palazzo medioevale che appartenne ai vescovi di Winchester, è immerso in un parco di quasi 1.000 ettari, ed è un tipico esempio di architettura vittoriana.
Lord e Lady Fiona Carnarvon con un raro senso degli affari, mutuato probabilmente dai geni degli arrivisti antenati americani, riescono a garantire le spese di manutenzione, che si aggirano sugli 11 milioni di sterline, non solo con visite turistiche alla tenuta, ma ora, facendo della loro dimora il set della serie televisa britannica più premiata e di successo degli ultimi anni.




La storia dei veri proprietari di Highclare Castle è però probabilmente, molto più avvincente di quella raccontata dagli sceneggiatori di Downton Abbey; e se ai più il nome dei Conti di Carnarvon non dice nulla, gli appassionati di storia e archeologia sanno che a loro si deve la scoperta di uno dei più importanti ritrovamenti archeologici del mondo: la scoperta della tomba di Tutankhamon.


Lady Almina, finalmente 5° Contessa di Carnarvon

I soldi per il finanziamento della spedizione di Carter provenivano dalla cospicua dote di Almina Wombwell, ricca ereditiera americana, che andò in sposa allo squattrinato ma altamente aristocratico 5° conte di Carnarvon George Edward Stanhope Molyneux Herbert.
Verso la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento, i matrimoni tra nobili europei con le pezze al sedere, ma di antico lignaggio, e graziose e sane ragazzotte americane piene di soldi era diventata una costante nella società. Entrambe raggiungevano il loro scopo: i primi, fare cassa per potere perpetuare il loro stile di vita dispendioso, le seconde, abbandonare la borghesia nella quale erano nate per divenire contesse, duchesse, marchese e innalzarsi così sulle vette della nobiltà. I ricchi americani hanno sempre desiderato essere una famiglia che ha "una storia" e con spirito altamente pragmatico, questa storia se la compravano.
Si, erano ancora lontani i tempi in cui gli sprezzanti Kennedy si sarebbero sentiti la famiglia reale americana, senza avere un goccio di sangue blu, e avrebbero guardato nobili e non nobili con il disprezzo di chi sa di fare parte di una famiglia eletta e invidiata dagli dei.



Almina, era la figlia illegittima di Alfred de Rothshild, che pur non riconoscendo mai la sua paternità, non abbandonò la figlia al suo destino, anzi, le assicurò la migliore educazione, i vestiti più belli, la introdusse a corte e orchestrò il tutto da abile direttore, in modo da assicurare ad Almina una sicura posizione sociale che ebbe il suo culmine con la visita del principe di Galles alla giovane sposa del Conte di Carnarvon.
Con questa visita, Almina riceveva l'investitura ufficiale e entrava di diritto e ben accetta nel mondo scintillante e ipocrita dell'aristocrazia europea.
Ma il suo nome si sarebbe ben presto legato a quello di un giovane principe dell'oriente.


George Herbet Conte di Carnarvon


George Herbert aveva una viscerale passione per l'Egitto, dove si recò più volte per effettuare campagne di scavo per arricchire la propria collezione, qui incontrò l'archeologo Howard Carter. Divennero ben presto grandi amici, e iniziò un sodalizio che portò, grazie ai soldi di Almina a una campagna di scavi durata più di cinque anni, e che culminò con la scoperta della tomba di Tut ancora inviolata!

Violare una tomba porta male, soprattutto se è la stampa scandalistica ad impossessarsi della vicenda e ad alimentarla. George Herbert muore di una malattia fulminante  e misteriosa (si dice che fosse punto da un insetto) e questo segna l'inizio della "maledizione di Tutankhamon".
In realtà, sia Howard Carter, sia Almina, sono morti di vecchiaia, ma vuoi mettere? è così chic affermare che entrambe i tuoi bisnonni sono stati colpiti da una maledizione.



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