lunedì 17 febbraio 2014

Anche nel #business la vera forza è la partecipazione, e allora #crowdfunding!


Pensi di avere un'ottima idea imprenditoriale, hai redatto con meticolosità certosina il tuo business plan, ma per tradurre in realtà la tua start up ti manca la materia prima; il vile denaro. Come reperirlo?
Con il persistere della crisi economica, le banche e le società finanziarie sono diventate sempre più restie all'assunzione dei rischi e a finanziare l'economia reale, in quanto hanno timore di investire sulle capacità del singolo di restituire il prestito; il web viene dunque in aiuto di tutti coloro che hanno un progetto e vogliono provare a realizzarlo.
Il verbo che si sta diffondendo è uno solo: crowdfunding!
Il termine inglese indica un processo collaborativo di finanziamento dal basso per sostenere non solo idee, ma anche persone ed organizzazioni, in pratica si tratta di chiedere una donazione economica a singoli soggetti per sviluppare i propri progetti.

In principio fu Kickstater

La prima e più popolare piattaforma di finanziamento collaborativo è stata l'americana Kickstater, nata per supportare le menti creative purché il "genio" avesse una residenza negli U.S.A. oppure nel Regno Unito. Tramite Kickstater sono state finanziate diversi tipi di imprese: da piccoli film indipendenti ai videogames; dai fumetti al giornalismo, fino alla musica e ad imprese bio.
Da circa tre anni il fenomeno ha conosciuto una crescita rapida e molte altre piattaforme sono state create; il funzionamento quasi per tutte è identico: ti iscrivi alla piattaforma e cerchi di presentare nel modo più professionale ed accattivante possibile la tua idea, indicando la somma di cui avresti bisogno e fissando una data di scadenza entro la quale chiudere la campagna di raccolta. 
La comunicazione gioca un ruolo rilevante, è indispensabile fare capire al potenziale finanziatore il tuo progetto, ma anche la tua passione e determinazione nel cercare di realizzarlo concretamente: devi ispirare fiducia
La fase numero due si gioca sui social network e nella cerchia dei conoscenti. Si tratta di divulgare la conoscenza del proprio progetto in modo da innescare un passaparola in grado di attrarre ed incuriosire sempre più persone e quindi sempre più potenziali finanziatori nei confronti della nostra idea.
Il successo di una campagna di finanziamento dipende infatti dal numero di persone che si riesce a coinvolgere e raggiungere. Il consiglio che occorre seguire in questo caso è puntare su un'unica piattaforma di crowdfunding e utilizzare tutti i propri profili social: lavorare su più piattaforme di crowdfunding presentando il medesimo progetto potrebbe infatti rivelarsi controproducente in quanto dispersivo e ripetitivo.
Kickstarter utilizza il meccanismo del "full or nothing", questo significa che se il progetto presentato non riesce ad ottenere la somma richiesta entro il termine stabilito, le eventuali donazioni elargite non verranno erogate, tuttavia altre piattaforme, come ad es. IndieGoGo possono anche prevedere il contrario, e quindi anche se non si raggiunge il planfond richiesto, si possono comunque usare i fondi accumulati.
Le donazioni nella maggior parte dei casi sono fini a se stesse, tuttavia sempre più piattaforme prevedono per i finanziatori delle ricompense: ricompense reward based crowdfunding, oppure azioni equity based crowdfunding.

Quali piattaforme scegliere

Anche se il crowdfunding in Italia è un fenomeno relativamente recente, anche nel nostro Paese sono state create delle piattaforme che, sulla scia di Kickstater, possono aprire le porte alla realizzazione di progetti di creativi italiani.
Le piattaforme per la ricerca di fondi possono essere generaliste, oppure rivolgersi ad una particolare nicchia, occorre quindi sapere scegliere su quale piattaforma puntare, in quanto uno dei motivi di un buon crowdfunding è quello di scegliere il sito giusto per il progetto giusto!
Qui un piccolo elenco di piattaforme inglesei, francesi ed italiane, che può essere utile.
  • Mobcaster: nato per progetti di televisione indipendente, chi produce un pilota può beneficiare anche di contatti con canali tv per la distribuzione internazionale;
  • My show must go on: dedicato a produttori, attori, autori e cineasti;
  • Spot.Us: dedicato ai giornalisti;
  • Kapipal: creato dall'italiano Albeto Falossi;
  • Starteed.com, sito di crowdfunding rewarded -based, dove la community in base alle attività svolte a sostegno di un progetto, guadagna un credito chiamato Influence, che corrisponde ad una percentuale sui ricavi delle vendite, convertibile in denaro. Piattaforna italiana
  • Eppela.com, piattaforma italiana. In questa piattaforma è presente una sorta di selezione iniziale eseguita dallo staff per pubblicare solo quei progetti che hanno le potenzialità effettive per raggiungere un finanziamento.