domenica 8 settembre 2013

Editoriale del n. 2 di settembre: ai posti di comando siede chi ha la zanetta e non indossa le sneackers

L’Italia è sempre stata apprezzata nel mondo per la sua creatività, per la sua capacità di innovazione, e perché no, per la sua “arte di arrangiarsi” che, attenzione, non è una caratteristica in negativo, bensì in positivo in quanto indica anche la capacità di adattarsi agli eventi e di riuscire a fronteggiarli per poi uscirne fuori vincenti.

Da circa 8 anni (2005 – 2012) stiamo assistendo nel campo dell’imprenditoria ad un fenomeno anomalo: l’aumento esponenziale dei manager over 70, a scapito di coloro che hanno dai 25 ai 50 anni.

Ai posti di comando siede chi ha la zanetta e non indossa le sneackers.

Le giovani start up italiane o i progetti spin off sono stritolate non dalla mancanza di una vision, di un piano strategico aziendale, bensì da mancanza di liquidità, crescente tassazione ed una intricata burocrazia, per non parlare della mentalità ormai imperante per cui chi è giovane con idee innovative viene guardato con “sospetto”sia nel privato, sia nel pubblico.

Nei Paesi anglosassoni e del nord Europa, la carriera si costruisce nella fascia di età compresa tra i 25 ed i 35 anni, perché, a scanso di equivoci, è durante questo periodo della nostra vita che la nostra mente è potenzialmente più ricca di immaginazione. Nella giovinezza la creatività tende ad essere, come affermano anche gli psicologi, vulcanica, improvvisa, eruttiva, laddove invece la maturità lascia spazio alla meditazione ed alla ponderazione. Privarsi di menti “fresche”, lasciarle “marcire o marinare” in posti subordinati alla fine non può che nuocere alla società e all’economia di un Paese. Per quanto un imprenditore over 70 possa ancora dare un contributo alla società, occorre avere il coraggio di riconoscere, che difficilmente potrà essere sempre al passo con i tempi.

Un esempio? Bill Gates e Paul Allen quando fondarono Microsoft erano appena ventenni, Zuckerberg, colui che ha rivoluzionato il mondo degli internauti era un brufoloso universitario quando inventò FB.

Non penso che i nostri giovani abbiano nulla da invidiare a tali imprenditori, sono convinta anzi che anche da noi ci possano essere tanti potenziali Gates, Allen o Zuckerberg, nascosti nei più disparati settori, dalla moda, al turismo, solo che il terreno italico appare ostico.
Fortunatamente, nonostante le avverse condizioni, c’è chi non si arrende e che comunque ci prova per non avere rimpianti, come i ragazzi del B&B Villa Marconi a cui è dedicata l’intervista
Il loro motto è "Accetta e ascolta i consigli, ma, per non rimpiangere di non averci provato, impegnati per realizzare i tuoi sogni".

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