Se si guardano le fredde
statistiche, i numeri ribadiscono che in Italia si legge poco, “L’Italia dei Libri 2011-2013”, rapporto
sull’acquisto e la lettura di libri nel nostro Paese mostra che sia i lettori,
sia gli acquirenti di libri sono calati. I primi sono passati da un 49% ad un
43% della popolazione, mentre i secondi da un 44% ad uno sconfortante 37%. In
realtà questa affermazione non è del tutto corretta: in Italia si continua a
leggere di tutto, ma si legge male, a spizzichi e bocconi, saltando dallo
schermo del pc a quello del tablet, dall’I-Pad allo smart-phone. Si consultano
siti internet e Social Network e il farsi trasportare dalle correnti della rete
modifica il nostro modo di leggere!
Di fronte al luminoso
schermo la nostra concentrazione scende e di conseguenza non riusciamo a
comprendere bene il testo, on line tutto deve essere veloce e breve, ma poi il
nostro linguaggio, soprattutto quello delle nuove generazioni ne paga le
conseguenze: impoverimento del vocabolario, errori ortografici ed incapacità di
argomentazione.
La soluzione? Spegnere il pc
e aprire un libro? No, unire la tradizione con l’innovazione e usare i social
network per divulgare i grandi e nuovi classici letterari ed appassionare alla
lettura anche i più riottosi.
Che
cosa è la twitteratura
La parola nasce unendo il
nome del social Twitter al vocabolo Letteratura e venne coniata da due
studenti diciannovenni dell’Università di Chigago nell’ormai lontano 2009. Il
2009 segnò l’inizio dell’espansione a livello mondiale di FB e Twitter, non a
caso molti di noi si sono iscritti ad uno dei due social proprio in quell’anno
e a nostro modo, quasi tutti noi abbiamo
fatto della social-letteratura involontaria, scrivendo sul nostro profilo
citazioni ed aforismi di grandi scrittori o filosofi, che in quel particolare
momento fotografavano il nostro stato d’animo. Aforismi che scatenavano
condivisioni, riflessioni, discussioni e sempre più Like!
La twitteratura è un esercizio consapevole di lettura e
riscrittura di un testo: la community una volta scelto il libro lo deve
leggere e poi secondo un calendario condiviso sintetizzare con la freschezza ed
immediatezza dei 140 caratteri, sono ammessi anche commenti, parodie,
interpretazioni ed immagini, ma senza perdere di vista il significato ed il
contesto del testo originale.
Twitter in questo modo si
trasforma in un esercizio di scrittura
che presuppone la lettura del testo e parte sempre da quell’oggetto
dimenticato: il libro. Libro che deve essere letto, analizzato,
approfondito ed interiorizzato in quanto solo in questo modo il gioco della
riscrittura in 140 caratteri acquista un senso.
La lettura rimane
individuale, ma la riscrittura del testo
grazie ai social diventa fenomeno collettivo.
Se vi volete cimentare in
questo nuovo genere non ancora codificato: il genere twitterario vi segnalo l’esperimento
di TurismoEmiliaRomagna che con l’hashtag #LetteraTER sta riscrivendo Rimini di
Tondelli.
Se volete cimentarvi con i
classici allora quello che fa per voi è la community
Il libro scelto è Un anno
sull’altopiano di Emilio Lussu
Altro sito per giovani
twitterari è www.twittetxte.com
Bene, buoni cinguetti
letterari a tutti, e i prossimi editoriali saranno ancora dedicati agli
appassionati di libri e alle grandi possibilità che la rete offre.
Nessun commento:
Posta un commento